SINTESI DEL TESTO
Commedia con impianto legato all’umorismo napoletano, il cui testo si regge su battute in dialetto e sul comportamento macchiettistico dei protagonisti.
Sono presenti tutti gli ingredienti dei lavori di questo genere: dall'avvocato titolare di uno studio , ereditato dal famoso genitore, ma poco amato e quindi poco redditizio, alla segretaria, quasi persona di famiglia, impicciona e niente affatto professionale. Dalla cliente danarosa e per questo arrogante e pretenziosa e alla di lei mamma- chioccia fino all'amante “guappo”.
Il giudice incompetente e appassionato di canzonette e la cancelliera completamente inefficiente completano il quadro di questo procedimento giudiziario mettendo l'accento su quelle che sono le caratteristiche più negative della filosofia di vita dei protagonisti e l'unica eccezione è rappresentata dal capo d'accusa che viene dibattuto: accondiscendenza dolosa, cioè un marito troppo buono, delitto inesistente che merita una pena di venti anni di carcere.
NOTA: testo finalista della cinquina del premio nazionale di scrittura drammaturgica “ANTONIO CONTI”edizione 2019
VALUTAZIONE
La commedia risulta di piacevole lettura e facile allestimento.