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  • "Italia Donati maestra": la storia di una donna che non va dimenticata.

La Compagnia Teatro Villaggio Indipendente di Settimo Torinese torna a Pesaro con una sotria di ieri drammaticamente attuale.

 


Manifesto 30 09 2016_Italia Donati maestraTerzo spettacolo in concorso al 69esimo Festival Nazionale di Arte Drammatica, in scena al Teatro G. Rossini venerdì 30 settembre alle 21, è "Italia Donati, maestra" di Claudio Vittone, ispirata al romanzo "Prima della quiete" di Elena Gianini Belotti, che sarà rappresentata dalla Compagnia "Teatro Villaggio Indipendente" di Settimo Torinese (Torino) per la regia di Massimiliano Giacometti e già presente a Pesaro nel 2014 quando trionfò con il meraviglioso e delicato "La lucidità della bilancia". Un lavoro tutto al femminile che riporta alla luce la vera storia di Italia Donati, personaggio leontano nel tempo ma che può essere accostato ad alcune tragiche protagoniste di storie di donne violate. È la storia di una ventenne, di umili origini, figlia di contadini analfabeti che ha desiderato emanciparsi, studiare con passione a costo di rinunce per diventare maestra di scuole elementari, fiduciosa d’iniziare subito il suo nobile compito istruttivo ed educativo delle nuove generazioni. Ottiene l'incarico d’insegnante in un paesino sui monti, attorno a Pistoia, a Porciano, nel Comune di Lamporecchio, ma, purtroppo, il fatto di avere sembianze piacevoli, attraenti sarà per lei del tutto sfavorevole; subito cominciano a sollevarsi i pettegolezzi, le calunnie per la supposta conquista della giovane da parte sia del sindaco, sia del figlio di questi e si sussurra pure del brigadiere dei carabinieri.
Non valgono le sue testimonianze, nessuno le dà ascolto, trova comune opposizione anche perché il mondo rurale vede di malocchio questo impegno scolastico che sottrae i bambini ed i ragazzetti all'aiuto che cominciano a dare ai familiari nel duro lavoro dei campi. Non serve neppure il responso di accertata verginità dell'esame clinico da lei richiesto. A seguito della disagevole situazione aumenta il pallore, dimagrisce, suda con facilità e subito si fa allusione ad un’incipiente gravidanza. Non riuscendo più a sopportare la situazione, il fango che le viene gettato addosso, decide di farla finita, si butta nel bacino del mulino, dopo essersi tolta il grembiule rosso lavorativo. Al funerale vi sono solo due preti ed una decina di bambine, nessun adulto per espresso desiderio della defunta, dato il loro comportamento infamante nei suoi confronti.

ItaliaDonati2Italia fa parte, dunque, di quelle donne, la cui emancipazione si è scontrata con la protervia del dominante sistema maschile. Nessuna denuncia c'è stata, nessuno ha pagato per questo decesso. Ancora oggi vi sono tanti esempi di una situazione che non è mutata neppure in ambiente scolastico. Il ricordo di questa storia, grazie alla proposta teatrale, ci aiuterà ad operare per una parità dei diritti e per il massimo rispetto fra i due sessi. (foto: Daniele Pintus)

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