PERSONAGGI E INTERPRETI
ROSE - Martina Storace
MILLET - Massimo Pietropoli
MARIE LOUISE - Lucia Crotti
ARMAND - Alessandro Pietropoli
SCENE - Alessandro Pietropoli
FONICA E LUCI - Luca Favaro
La signorina Rose Papillon è una fanciulla dolce, apparentemente indifesa, sognatrice. Si è costruita un suo mondo: un giardino abitato da rose, insetti e farfalle che ella colleziona. In questo mondo incantato, in questo bozzolo protetto, Rose vive, in compagnia di un pappagallo impagliato, lontano dai pericoli del mondo; fino al giorno in cui irrompono tra le magnolie, i bombi e le farfalle alcuni inquietanti personaggi, a portare scompiglio e trascinarla via da lì: Armand, sergente di una loggia massonica, il poeta Millet, travestito da giardiniere, e la ambigua e spregiudicata Marie Luise. Dicono di volerla portare nella vita della meravigliosa Parigi, perché Parigi non è un languido, insignificante giardino dove niente accade, ma una città viva e pulsante, dove si vive tutto, compreso l’inganno e il delitto.
Ma la Parigi surreale di Benni è una sorta di non-luogo, un posto dell’anima. Potrebbe essere collocata in un tempo lontano (la fine dell’800), ma anche nel nostro, visto che è evidente l’intenzione di ambientarvi fatti e misfatti che potrebbero tranquillamente corrispondere a quelli del nostro presente. Insomma un teatro dell’assurdo, tra sogno e incubo, fantasia e realtà (Rose potrebbe essersi sognata tutto). D’altra parte è questo uno degli scopi che l’autore si prefigge: rappresentare sotto metafora le ipocrisie e le follie di una società cinica e disincantata, in evidente decadenza e imbarbarimento, tra complotti e delitti.
Alla fine, come ognuno di noi, Rose dovrà uscire dal suo giardino e sarà costretta a valutare la sua stessa vita da un’ottica nuova e diversa.