SINTESI DEL TESTO
Il testo ripercorre la travagliata vicenda della discussa legge 75/58, meglio conosciuta come “Legge Merlin”, relativa alla chiusura delle “case chiuse” e quindi alla abolizione della “prostituzione di stato”. La legge – presentata in Palamento dalla Senatrice Lina Merlin il 6 agosto 1948 – subirà un lunghissimo e travagliato iter e sarà approvata definitivamente dall’Assemble a della Camera dei Deputati ben 10 anni dopo, il 29 gennaio 1958, con 385 voti a favore e 115 contrari. Contribuirà, in ogni caso, a suscitare un acceso dibattito tra favorevoli e contrari sia all’interno del Parlamento che in tutta la Nazione. Dibattito che da allora non è ancora cessato.
VALUTAZIONE
L’Autrice ripercorre con precisione le fasi salienti della applicazione della legge 75/58 affidando la narrazione direttamente alle voci degli storici protagonisti della vicenda. Un’umanità varia (dai Senatori moralisti alle giovani donne sfruttate) che racconta in prima persona la storia di quella legge, ma anche di quegli anni italiani. Ottimo e accuratissimo il lavoro di ricerca e documentazione che attinge anche a fonti d’archivio e a testi
di difficile reperibilità. Come, ad esempio, il testo a cura di Lina Merlin e Carla Voltolina, Lettere dalle case chiuse, del 1955 nel quale - attraverso le lettere indirizzate alla Merlin dalle stesse prostitute - il fenomeno delle case di tolleranza emerge in tutto il suo orrore e squallore, rivelando lo stato di inumano sfruttamento a cui erano sottoposte quelle giovani donne. Il testo forse potrebbe necessitare, per una più efficace fruibilità, di qualche alleggerimento. Inoltre, essendo costituito prevalentemente da monologhi, richiede la presenza di attrici ed attori dalle ottime capacità interpretative, specialmente nei ruoli drammatici. Oltre ad una colonna sonora (in parte già prevista dalla stessa Autrice), il lavoro potrebbe necessitare, per ovviare ad un possibile rischio di staticità narrativa, di un ricco supporto iconografico (proiezioni di immagini d’epoca).
VALUTAZIONE SINTETICA
Buon lavoro soprattutto perché contribuisce a far riscoprire la dimenticata o mal conosciuta figura di Lina Merlin ed il suo importante contributo alla storia sociale e civile d’Italia.