SINTESI DEL TESTO
Il testo, dal contenuto altamente drammatico, risulta ben costruito nell'alternanza di momenti di dolore personale della madre e testimonianze dirette di torture e atrocità senza insistere mai nella ricerca di una facile partecipazione emotiva ma limitandosi al resoconto oggettivo. Il discorso di S. Allende fa da apertura e chiusura del dramma e l'inserimento della lirica di Neruda, pur nella sua tragicità, serve ad alleggerire la tensione.
NOTE
Testo vincitore del secondo premio della seconda edizione del premio Antonio Conti.
Testo che unisce ricordo collettivo e vissuto individuale, pagine della grande storia umana, conosciuta e ampiamente condannata, a evocazioni da realismo magico, con vicende quotidiane che si mescolano ai pensieri di grandi protagonisti universalmente conosciuti. Frammenti di una narrazione minimale tracciano la rotta per non dimenticare, con grande senso di civiltà, i crimini di una dittatura che ha travolto esistenze e affetti. Il testo, pur non esente da passaggi meno riusciti e sicuramente migliorabili, assume su di sé quel dovere della memoria che, dal Cile all’Italia, a distanza di oltre 40 anni, sembra sempre più necessario.