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  • L'uomo la bestia e la virtù: quando si ride anche con Pirandello

"L'uomo la bestia e la virtù": un Pirandello grotesco portato in scena dalla compagnia Armathan di Verona

 

68gad luomo la bestia e la virtu teatro rossini 05 09 2015 02Lunedì 5 ottobre alle 21, nell'ambito del 68° Festival Nazionale d’Arte Drammatica, viene rappresentata al Teatro Rossini dalla Compagnia Teatro Armathan di Verona la commedia "L'uomo, la bestia e la virtù" di Luigi Pirandello.
Ancora un'opera classica, di un autore famoso, scritta quasi cento anni fa, nel 1919, con le caratteristiche dell'apologo, concepita in tre atti e tratta dalla novella "Richiamo all'obbligo". Il debutto avvenne, sempre nello stesso anno, al Teatro Olimpia di Milano interpretata dall'indimenticato attore Antonio Gandusio. Il primo impatto con il pubblico non fu favorevole, forse a causa di un'eccessiva impronta farsesca ed umoristica, ma come talora accade, ricevette successive ampie rivalutazioni, sia dalla critica, sia dagli spettatori tanto in Italia quanto all'estero.
L'impronta farsesca è già presente nello stesso titolo: la maschera umana è personificata nella figura del professor Paolino che insegna latino e dà lezioni private per arrotondare il mensile. Fra i giovani che ricorrono al suo sapere vi è pure l'undicenne Nonò, figlio del capitano di lungo corso Perella, espressione della bestia, a parere della gente, per la sua vita libertina e della consorte che riveste la maschera della virtù, donna morigerata, pudica, brava madre di famiglia che, però, è stata abbandonata dal marito.

Luomo la bestia e la virtu manifesto

Ma una tal purezza si rileverà solo apparente dato che nasce una tresca fra la signora Perella ed il latinista che cerca di consolarla, ostentando a sua volta un perbenismo di fatto inesistente. D'altro canto, il capitano, lupo di mare, individuo piuttosto triviale, burbero ed intransigente che per mesi e mesi naviga, convive con una donna che risiede a Napoli, con la quale ha messo al mondo dei figli e, quando può, approda nel porto partenopeo. Nelle rare occasioni in cui si fa vivo nella prima famiglia, già sazio sessualmente, rifiuta rapporti amorosi con la moglie adducendo ogni volta qualche pretesto.
Così tutto prosegue - si direbbe con la piena soddisfazione delle parti - finché non accade un evento nuovo, la signora Perella rimane incinta e l'amante Paolino sarà costretto a cercare di convincere l'opinione pubblica che ciò sia avvenuto, in conseguenza di uno dei rari amplessi con il recalcitrante marito; dovrà quindi far sì che ciò possa accadere realmente. Si perviene così alla macchinazione della trappola erotica che consisterà nel far preparare per il fine cena un dolce al cioccolato, arricchito da un efficace afrodisiaco, fornito dal farmacista, per risvegliare i sopiti sensi. Se tutto procederà per il meglio, i due amanti si accordano che il segnale sarà dato dall'esporre da parte della signora, il mattino seguente, un vaso di fiori sulla finestra della veranda. All'inizio......ma poi......La giusta curiosità verrà soddisfatta al pubblico che sicuramente affollerà il Teatro Rossini.

 

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