Amici della Prosa

  • Il 70° Festival al Via. È il momento degli spettacoli

Dopo il momento di presentazione dell'intera manifestazione e l'importante incontro con gli autori di teatro di martedì scorso, è giunto il momento di assistere agli spettacoli ammessi alla fase finale ...

Dopo il momento di presentazione dell'intera manifestazione e l'importante incontro con gli autori di teatro di martedì scorso, è giunto il momento di assistere agli spettacoli ammessi alla fase finale e selezionati, lo ricordiamo, tra le cento proposte pervenute quest'anno agli Amici della Prosa. Saranno 8 gli spettacoli in gara al Rossini, più un musical ed altri 5 spettacoli – tutti fuori concorso - che saranno rappresentati al Teatro Sperimentale o alla Chiesa dell'Annunziata. Come sappiamo, altri eventi di rilievo caratterizzano questa speciale edizione del 70°: conferenze, dibattiti, laboratori teatrali, un Convegno nazionale sulle aspettative del teatro amatoriale, le riunioni dei Direttivi nazionali della FITA e della UILT e, non ultima, una pubblicazione, per lo più fotografica, con un titolo programmatico: 70 anni d'amore per il teatro.

Ma eccoci ai primi spettacoli.

 

La prima commedia al Rossini, venerdì 29 settembre alle 21, sarà Il funerale di papà di Frank Oz, interpretato dalla Compagnia dell'anello di Forlì, che presenta in scena ben 17 giovani, appassionati attori, per la regia di Francesca Lezza e Matteo Celli. Viene proposta, con i dovuti adattamenti, la vicenda narrata nel film Funeral Party dell'inglese Oz, famoso burattinaio, regista, attore, educatore, il quale, grazie al suo non comune potere fantastico, ha fatto divertire uno smisurato pubblico di piccoli e di grandi. La funzione funebre, è trasformata in un momento in cui predominano l'irriverenza ed i colpi di scena. Philip, persona con tanti pregi decede lasciando due figli. Daniel, che ambisce a diventare scrittore, è animato dal desiderio di ricordare il padre in maniera degna; di tutt'altro avviso è il fratello Robert, affermato scrittore, che conduce una vita agiata a New York, lanciato nella sua carriera, che coglie anche quest’occasione per fare il protagonista. Si creano così una serie di episodi imbarazzanti, paradossali che coinvolgono parenti, amici e conoscenti convenuti alle esequie. Gli aspetti comici che ne derivano, naturalmente, sospingeranno gli spettatori più al riso che al pianto.

 

Seconda pièce al Rossini, sabato 30 ottobre alle 21, è La Governante di Vitaliano Brancati, presentata dalla Compagnia dell’Eclissi di Salerno per la regia di Marcello Adria. Il testo ruota attorno a due riprovevoli comportamenti: la calunnia di cui è vittima la governante francese e l'ipocrisia tipica del perbenismo borghese e politico imperante nel nostro paese negli anni ‘50. Il lavoro ideato nel 1952, immediatamente censurato, rimase all'indice per un decennio a motivo del tema: l'omosessualità femminile. La colta e calvinista governante Caterina è ritenuta da tutta la famiglia un modello d’integrità, ma vive in segreto la propria omosessualità ed accusa, proprio per avere queste tendenze la cameriera Jana che, così, viene licenziata li per li. Jana, però, perde la vita in un incidente stradale e Caterina, sentendosi in colpa per l'accaduto, non si sottrae al suicidio. Un grande classico della nostra letteratura.

 

Terzo spettacolo al Rossini, domenica 1 ottobre alle 21, è Credo in un solodio di Stefano Massini, interpretato dalla compagnia I cattivi di cuore di Imperia, per la regia di Gino Brusco. All'ascolto il titolo si può intendere come Credo in un solo Dio, oppure Credo in un sol odio ed entrambi devono essere considerati possibili, piuttosto che alternativi. Lo spettacolo tratta temi del nostro tempo in una scenografia di tipo conflittuale, con un muretto da trincea, segni di schegge, esiti di una conflagrazione; assisteremo al confronto del pensiero di tre donne non tanto dissimili fra loro. Una ventenne palestinese, aderente ad un gruppo terroristico; una docente di storia ebraica, pacifista, antesignana del dialogo, una soldatessa americana impegnata in una missione anti-palestinese. Il testo desta particolare interesse per l'attualità e le tre interpreti sono seriamente chiamate ad una prova davvero impegnativa.

 

Per il Gadfestival Ragazzi, lo spettacolo La notte dell'Uomo Nero viene rappresentata allo Sperimentale martedì 3 ottobre alle ore 10 dal Teatro Accademia di Pesaro; drammaturgia di Maury Incen e regia di Gianni Buresta.
Si tratta naturalmente di una favola con connotazioni umoristiche in cui si colgono stati d'animo esaltanti con uno sfavillio di colori, ma compaiono pure sequenze improntate a situazioni paurose. Le notti dei bambini subiscono il tormento dell'Uomo Nero che vuole abbandonare ad ogni costo le tenebre per diventare padrone del mondo. Quattro guardiani: la Fata di dentini, Babbo Natale, la Befana e Re Carnevale s’impegnano al massimo per difendere la serenità dei piccoli, ma ciò non è per nulla agevole perché l’Uomo Nero vuole rubare la luna che è indispensabile affinché rimanga l'equilibrio planetario. La fiaba, valida per tutti, ha il fine di far riscoprire il bambino che ciascuno ha dentro di sé, per cercare di aver la meglio sulla paura ogni qualvolta questa si manifesta e tornare, appena possibile, a fare bellissimi sogni d'oro.

 

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