Amici della Prosa

Le recensioni degli spettacoli della giuria giovani, composta dagli studenti degli Istituti Superiori della città.

 

Recensione Edipo re 

In un minimalismo cromatico di costumi e oggetti di scena viene rappresentata dalla compagnia teatrale "Calandra" la nota opera “Edipo Re”.  

Il regista Giuseppe Miggiano è stato in grado di unire un’interpretazione più attuale della commedia, sottolineata dal linguaggio moderno usato dall’oracolo di Delfi, e una versione più classica dell'opera scritta da Sofocle nel V secolo a.C. circa.

La scena si apre con il monologo dell’oracolo di Delfi, che narra l’antefatto che precede l’avverarsi della profezia di Edipo, che appartiene ad una stirpe maledetta da Dioniso, per la quale lui avrebbe ucciso il padre e concupito la madre.  

Subito dopo inizia la vera e propria tragedia con Edipo che parla al popolo e cerca di trovare un modo per far terminare la peste di Tebe, che mieteva moltissime vite. Da questo momento grazie all’intervento dell’indovino Tiresia, una serie di rivelazioni porteranno il re tebano a scoprire la sua vera identità e a credere al destino che l’oracolo gli aveva predetto in precedenza. 

Il discorso della Pizia ci mostra come la conoscenza del proprio destino possa comportare per un individuo un grande pericolo e come i tentativi di sfuggirgli lo conducano verso un futuro peggiore. Questo ci porta alla seconda tematica principale trattata dalla rappresentazione, ossia l’inevitabile realizzazione del destino. 

Tratto distintivo di questa rappresentazione è lo scambio di ruolo di Edipo che durante l’opera assume 3 aspetti diversi, uno per ogni fase che affronta nella scoperta della sua identità. Dal re forte che era inizialmente  va incontro al destino da cui ha cercato di fuggire per tutta la vita, diventando un Edipo fragile e poi fragilissimo. 

I personaggi della tragedia sono ben definiti da oggetti scenografici fissi che nel corso dell’opera gli attori si scambiano. Proprio per questo abbiamo ammirato la versatilità degli attori e la loro abilità nel coinvolgere il pubblico, sfruttando lo spazio a loro disposizione per creare un’ambientazione astratta.

Biagiotti Aura
Camilloni Anna
Mastrangelo Sara
Morcellini Martina
3A Classico

Pubblicato in Oh My Gad
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